di Massimo Canonaco
Ci sono molteplici situazioni nella vita di bambini e ragazzi in cui è molto facile che il rapporto tra giovani e computer, e, più in generale tra giovani e tecnologie, diventi non così sano o addirittura patologico e pericoloso.
Bisogna però innanzitutto distinguere, per quanto concerne l’utilizzo di tecnologie, quale genere di attività e quindi di tempo (qualitativamente) produce dei rischi per la crescita e quali attività invece addirittura possono aiutare nella crescita.
Molti specialisti concordano nel dire che non tutto il tempo che i giovani passano davanti al computer ha lo stesso rischio potenziale o lo stesso beneficio. Pertanto non tutte le attività che i ragazzi svolgono con l’ausilio del computer vanno messe sullo stesso piano.
Ai giorni nostri, che lo si voglia o meno, i computer sono inseriti in ogni dove e in ogni attività che svolgiamo. Premesso che questo per me non è un bene, va riconosciuto che nella prassi comunicativa il computer o il telefonino costituiscono ad esempio un mezzo di aggregazione e di comunicazione tra coetanei che non si può semplicemente eliminare. Eliminando totalmente questo mezzo di comunicazione si produce, alla lunga, un senso di emarginazione.
È invece molto più utile capire PER QUALE MOTIVO e CON QUALE OBIETTIVO i ragazzi svolgono determinate attività al computer o utilizzando una certa tecnologia.
Spesso i ragazzi navigano su internet guidati quasi unicamente dalla curiosità e dall’idea di divertirsi guardando qualcosa che crea in loro stupore o altre emozioni forti. In questo caso, anche nel caso della più intelligente curiosità, le informazioni che arrivano all’utente saranno disordinate, incomplete, inappropriate per la loro età o per il loro grado conoscitivo e difficilmente assimilabili (sempre che si tratti di informazioni utili) e i ragazzi, senza l’aiuto degli adulti, rischiano di maturare un rapporto pericoloso con il computer, perché senza uno scopo preciso di utilizzo, senza un obiettivo, il computer non è più quello per cui è concepito: un mezzo, uno strumento.
Allora ciò che dovrebbe interessare di più a genitori e insegnanti, secondo me, è lo scopo per cui i ragazzi utilizzano una certa tecnologia. Ad esempio, se un ragazzo o un bambino chatta in un contesto sicuro e lo fa ogni tanto per sentire come stanno gli amici o per sapere cosa fanno, o cosa pensano di qualcosa, sta cercando di socializzare. Se invece si collega alla chat indipendentemente dalla presenza o meno dei propri amici, oppure con atteggiamenti inappropriati (bullismo, insulti, …), oppure lo fa compulsivamente, senza motivo, questo è un altro discorso.
Ci sono però attività, come la registrazione in campo musicale, dove lo scopo dell’utilizzo del computer è legato all’apprendimento (imparare a suonare) e alla creatività, quindi anche all’espressione di quello che eventualmente i ragazzi possono avere dentro senza riuscire a confidarsi con qualcuno a parole.
Registrarsi mentre si suona ad esempio, può dunque rendere davvero utile l’utilizzo del computer, e al contempo può dare molti benefici per la crescita dei bambini e dei ragazzi:
Naturalmente per ottenere questi benefici è necessaria la guida di un insegnante che incentivi l’utilizzo corretto del computer o di altre tecnologie come strumenti creativi di apprendimento.
Personalmente, incoraggio i miei allievi a registrarsi, dandogli dei compiti precisi, in maniera che sia semplice per i ragazzi comunicare con i genitori per l’eventuale utilizzo del computer: ai genitori dovrebbe essere detto in questo caso cosa si intende fare con il computer e per quanto tempo, e questo è possibile solo assegnando dei compiti precisi, anche se vi è molta libertà nell’esercizio in sé.
Tutto ciò aiuta a definire regole chiare tra genitori e figli e permette al genitore di distinguere tra tempo ricreativo realmente didattico e creativo passato al computer e tempo ricreativo in genere legato al computer (es.: videogiochi, navigazione in internet senza uno scopo preciso, …ecc.).
Se quindi si permette ai ragazzi di utilizzare il computer per scopi ricreativi, MA anche didattici e creativi, come lo è la registrazione musicale, con delle regole chiare e discusse assieme tra genitori e figli, questo aiuta sicuramente il ragazzo a crescere meglio, maturando un rapporto equilibrato con le tecnologie, che sono un mezzo, uno strumento per raggiungere nuove frontiere.
Se cerchi qualcuno che possa insegnare a tuo figlio come registrarsi durante l’apprendimento legato allo strumento, contattami subito qui.
© 2012-2021, Massimo Canonaco